Il Pap Test
Nel mondo, secondo le stime prodotte dall'International Agency for Research on Cancer (IARC) e riferite al 2012, ogni anno 528.000 donne sviluppano il tumore della cervice uterina e 266.000 muoiono per questa patologia.
Il carcinoma della cervice uterina è, per frequenza, il quarto tumore maligno nella popolazione femminile mondiale.
Il Papilloma virus (HPV) è associato in modo causale al cancro della cervice ed è presente praticamente in tutti i tumori invasivi. Il contagio avviene per via sessuale, non necessariamente a seguito di un rapporto completo, ed è molto spesso asintomatico. Esistono numerosi tipi di HPV: l’HPV 6 e 11 hanno basso potere oncogeno ma sono responsabili di quasi tutti i condilomi, piccole escrescenze benigne che compaiono nella zona genitale della donna e dell'uomo; l’HPV 16 e 18 sono invece considerati ad alto rischio perché frequentemente responsabili del carcinoma della cervice.
La maggior parte (70-90%) delle infezioni da Papilloma virus è transitoria, perché esso viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. La persistenza dell’infezione virale è invece la condizione necessaria per l’evoluzione verso il carcinoma. L’acquisizione di un genotipo virale ad alto rischio aumenta la probabilità di infezione persistente. In questo caso, si possono sviluppare lesioni precancerose che possono poi progredire fino al cancro della cervice. La probabilità di progressione delle lesioni è correlata anche ad altri fattori, quali l’elevato numero di partner sessuali, il fumo di sigaretta, l’uso a lungo termine di contraccettivi orali e la co-infezione con altre infezioni sessualmente trasmesse.
Incidenza e mortalità di questo tumore correlano con il livello di povertà dei paesi: oltre 85% dei casi e 87% delle morti si registra nei paesi poveri.
Le differenze sono legate soprattutto alla disponibilità ed efficacia nei diversi paesi dei programmi di screening: prima dell'implementazione dello screening con il test di Papanicolaou (Pap test) l'incidenza del tumore della cervice uterina nei paesi ricchi era infatti pari a quella dei paesi più poveri.
Il programma di screening è un programma di prevenzione e di diagnosi che permette di individuare precocemente una malattia.
Lo screening citologico attraverso il Pap test rappresenta la strategia più efficace per la prevenzione del tumore della cervice uterina, essendo in grado di ridurre la mortalità specifica del 60%-90%. Il successo dello screening dipende da fattori diversi:
- la progressione da lesioni precancerose a tumore invasivo è lenta, mediamente oltre 20 anni
- è possibile identificare le alterazioni citologiche ancor prima che si sviluppi la malattia invasiva
- esistono interventi efficaci e non invalidanti per eliminare le lesioni precancerose
- la strategia di screening, basata sulla ripetizione nel tempo del test, ne aumenta la sensibilità e, quindi, la probabilità di identificare la maggior parte delle donne portatrici di lesioni precancerose
In Italia il Pap test è raccomandato ogni tre anni per le donne di età compresa tra 25 e 64 anni.
L’ASL di Brescia invita tutte le donne residenti nella provincia tramite una lettera. Il programma è gratuito e prevede anche la presa in carico dei casi positivi e il relativo follow-up.
Sono escluse dallo screening le donne sintomatiche, donne con precedente test positivo e non ancora rientrate in screening, donne sottoposte a isterectomia totale, immunosoppresse, o con limitata aspettativa di vita, in quanto necessitano di controlli più ravvicinati rispetto a quelli offerti dal programma.
L’American College of Obstetricians and Gynecologists (2012) raccomanda di non eseguire lo screening prima dei 21 anni, indipendentemente dall’età del primo rapporto sessuale.
Questa raccomandazione si basa sul fatto che a quell’età il sistema immunitario è molto efficiente e spesso le lesioni regrediscono spontaneamente e quelle che persistono hanno un tempo di evoluzione molto lento, che permette di attendere l’inizio dello screening.
Dopo i 64 anni lo screening non è più raccomandato per due motivi:
- il rischio di tumore del collo dell’utero si riduce notevolmente
- il prelievo del campione diviene difficile e fastidioso per la donna, a causa dell’atrofia dei tessuti
Il pap test verrà quindi eseguito in presenza di specifici disturbi o su indicazione medica.
RIFERIMENTI
Canadian Task Force on Preventive Health Care - Recommendations on screening for cervical cancer (2013)
U.S. Preventive Services Task Force - Screening for cervical cancer: U.S. Preventive Services Task Force recommendation statement (2012)
American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) - Screening for cervical cancer (2012)
www.airc.it consultato il 20/07/2015
www.saperidoc.it consultato il 13/07/2015
GISCI Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma. Utilizzo del test HPV-hr nel triage delle ASC-US, delle L-SIL in donne con più di 35 anni, nel follow-up delle donne con citologia ASC-US+ dopo un approfondimento di secondo livello negativo per CIN2+ e nel follow-up dopo trattamento delle lesioni CIN2-3: aggiornamento 2012. L'Aquila 21-22 giugno 2012
GISCI Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma. La citologia di triage nei programmi di screening con hpv come test primario. Riva del Garda, 23-24 maggio 2013