Vaccinazione per HPV
A livello globale sono stati registrati due vaccini per la prevenzione dell'infezione da HPV e delle lesioni a esso correlate: il vaccino bivalente (anti HPV16/18) Cervarix® e il vaccino quadrivalente (anti HPV6/11/16/18) Gardasil®.
I vaccini vengono offerti solo alle donne e somministrati con una iniezione intramuscolare.
Sono previste 2 dosi nelle ragazze giovani (fra i 9 e i 13 anni per il vaccino quadrivalente, e fra i 9 e 14 anni per il vaccino bivalente); nelle ragazze di età superiore si devono somministrare 3 dosi.
La campagna di vaccinazione gratuita è rivolta alle ragazze tra gli 11 e i 12 anni di età.
Si tratta di vaccini capaci di prevenire l'infezione e non di curarla.
Devono essere somministrati prima che la persona sia stata infettata dal virus, quindi prima del primo rapporto sessuale.
Infatti la vaccinazione ha la massima efficacia nelle donne che non sono entrate in contatto con il virus: l'effetto protettivo diminuisce notevolmente se si è già entrati in contatto con uno o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino. Quindi per tutte le donne che hanno già avuto rapporti sessuali l'arma più efficace e sicura a disposizione per prevenire i tumori del collo dell'utero è lo screening periodico con il Pap Test o con HPV DNA test.
Gli studi realizzati fino ad oggi hanno coinvolto donne di età inferiore a 26 anni che non avevano avuto precedenti lesioni della cervice uterina. In queste donne la vaccinazione è efficace nel ridurre il numero, ma non azzerare, le lesioni pre-cancerose correlate all'infezione da HPV, cioè quelle che possono precedere lo sviluppo del tumore. Inoltre il vaccino quadrivalente permette anche di prevenire altre lesioni, i condilomi, non legate allo sviluppo dei tumori. È fondamentale ricordare che la vaccinazione è un alleato importante per ridurre il rischio di tumore, ma da sola non basta. I vaccini, infatti, prevengono lesioni pre-cancerose associate ai due ceppi del vaccino HPV 16 e 18: ancora non si sa se ridurranno anche i tumori associati ai due ceppi, anche se questo è probabile. I tumori associati ai ceppi HPV 16 e 18 sono, come detto, il 70% di tutti i tumori della cervice uterina. Resterà comunque un 30% di casi che non saranno protetti dalla vaccinazione e proprio per questo è estremamente importante che in futuro le donne, anche se vaccinate prima della pubertà, si sottopongano con regolarità allo screening con Pap Test o con HPV DNA test.
Gli studi effettuati fino a ora hanno mostrato che i vaccini sono sicuri: gli effetti collaterali più comuni sono rappresentati da gonfiore e dolore in corrispondenza dell'iniezione. Dal momento dell'immissione in commercio sono state distribuite oltre 170 milioni di dosi di vaccino anti HPV (bivalente e quadrivalente) e non è stato segnalato un aumento di eventi avversi rari.
Come per tutti i farmaci è importante segnalare al proprio medico eventuali effetti collaterali.
I dati a disposizione sembrano indicare che la protezione offerta dai vaccini duri nel tempo. Al momento non si sa ancora con certezza se e ogni quanto tempo saranno necessari i richiami.